Ritrovato Almonte Fanin, alpino pluridecorato caduto sul Pasubio

di Loris Nadalini

Nato a Longare (Vicenza) il 2/4/1889, residente a Zenerigolo di San Giovanni in Persiceto (Bologna) e morto per ferite riportate in combattimento il 7/7/1916 sul Monte Trappola – Monte Corno (Pasubio)

Alla metà di maggio del 1916 gli austro-ungarici iniziarono la grande offensiva Strafe-Expedition: dopo un violento bombardamento con proiettili di ogni calibro, che distrusse i camminamenti e le difese, la 61° compagnia, dopo aver opposto fiera resistenza nell’alta Val d’Astico, viene annientata come pure i Reggimenti della “Cagliari”.  All’alba del 16 maggio il bombardamento aumenta la sua violenza e il ripiegamento fu caratterizzato da sanguinose mischie. Fu proprio dopo pochi giorni che Cesare Battisti partì da Verona per le trincee della Vallarsa a capo di una compagnia del battaglion Vicenza.

Il Battaglione Vicenza era formato da 5 Compagnie: 59°, 60°, 61°, 93° e 108°           

Il Sergente Almonte Fanin faceva parte della 60a Compagnia del Battaglione Vicenza, e quindi in quelle settimane di durissimi combattimenti combatteva in quei luoghi. Durante le prime ore del 23 giugno, gli alpini del “Vicenza” si lanciano travolgendo ogni resistenza e si impossessano fulmineamente dell’intera posizione del Monte Trappola, sotto il Corno di Vallarsa, raggiunti da Cesare Battisti. Nei giorni successivi il battaglione riceve l’ordine di proseguire alla conquista del M. Corno e, nonostante le gravi difficoltà del terreno, s’impadroniscono delle forcelle alla testata dei canaloni (est e ovest del monte).  Il 30 giugno l’attacco è proseguito, ma l’avversario, colpendo dalla cima più elevata i nostri con lancio di bombe a mano e con rotolamento di grossi sassi, rende vano ogni sforzo. Il 2 luglio, sul Pasubio, gli Austroungarici  scatenano l’inferno. Ripetuti tentativi, eseguiti nelle prime notti di luglio, non riescono a renderci padroni della selletta ch’è prossima alla cima: solo il plotone esploratori, con slancio ardimentoso e sotto il fuoco nutrito di fucileria, si aggrappa alle punte rocciose più prossime alle posizioni del nemico.  Ed è proprio in uno di questi slanci che trovò la morte sul campo di battaglia il sergente degli alpini Almonte Fanin di 27 anni, alle ore 9 del 7 luglio 1916 nella Bochetta del Monte Corno, cioè nella selletta fra il Monte Trappola e il M. Corno. Fu poi sepolto nei pressi di M. Corno come risulta dalla testimonianza del Ten. Luigi Luppi. Risulta successivamente disperso e la famiglia non ha mai avuto notizie relativamente alla sua sepoltura.  All’interno del Sacello dell’Ossario-Sacrario del Pasubio c’è la lapide che lo ricorda citando le 2 medaglie d’argento conferitegli e la dicitura “in memoria”: lapide che si trova di fronte al suo Generale Guglielmo Pecori Giraldi.

In quegli stessi giorni della sua morte, la compagnia di Cesare Battisti si mette di rincalzo alla 59° e 60° (quella di Almonte Fanin) e sul M. Corno fece miracoli di eroismo, si combatteva alla baionetta, tutti si prodigarono affinchè l’irredento trentino non cadesse in mano nemica.  L’avversario però sferra un ultimo poderoso assalto, nuovamente con la baionetta, e i nostri pochi superstiti sono costretti ad arrendersi al nemico: era il 10 di luglio e il Battisti fu catturato, mentre Fabio Filzi aveva subito identica sorte da un po’ di tempo. Entrambi furono poi impiccati il 12 luglio nella fossa del Castello del Buonconsiglio a Trento.

I luoghi e le date fanno quindi pensare, con ragionevole certezza, che Almonte Fanin e Cesare Battisti si siano conosciuti e che, quantomeno negli ultimi giorni delle loro vite, abbiano combattuto fianco a fianco nel tentativo di raggiungere il M. Corno. Monte che dal giorno successivo all’uccisione del trentino irredento, fu chiamato Corno Battisti.

Ebbene, dopo oltre 104 anni dalla morte di questo valoroso soldato, abbiamo avuto la certezza che Almonte Fanin non è più un disperso.

 In questo periodo di Covid le attività della nostra Associazione si sono molto ridotte, ma le ricerche storiche non si sono mai fermate: grazie al collegamento del nostro socio Giuliano Mazzini con il Dott. Gianni Periz, Vice-Presidente della “Fondazione 3 novembre 1918”, che cura il Sacrario – Ossario del Pasubio, a distanza di oltre un secolo siamo riusciti a sapere con certezza che i resti dell’Alpino Almonte Fanin si trovano nell’Ossario del Pasubio, come risulta dagli elenchi degli inumati in quel Sacrario e ora pubblicati anche nel sito della Fondazione 3 novembre 1918. Il Presidente di Emilia Romagna al Fronte Loris Nadalini ha già informato i famigliari, fra i quali il Dott. Carlo Fanin, fratello di Giuseppe Fanin, barbaramente assassinato nel 1948, entrambi nipoti di Almonte, ed ha pure informato alcuni dei pronipoti.  In ricordo di Almonte l’Associazione Nazionale Alpini aveva apposto, nel dicembre 2018, una lapide in sua memoria, nel sacrario di un gruppo di caduti nella G. G. nel cimitero di San Giovanni in Persiceto e, proprio in tale occasione, Carlo Fanin, dopo aver ringraziato Adelmo Lambertini, Capogruppo degli Alpini locali per l’iniziativa, manifestò il grande dispiacere  dalla sua famiglia per non aver mai saputo dove fosse sepolto il loro congiunto. Ora, a distanza di oltre un secolo, sapere con certezza dove riposano i suoi resti, provoca una commozione notevole nei parenti i quali, pur non avendolo potuto conoscere per ragioni anagrafiche, ne conservano  pur sempre il ricordo e la memoria tramandati dai loro genitori e nonni di questo loro carissimo congiunto. Commozione che naturalmente ha coinvolto pure noi in quanto ormai nessuno si aspettava più questa notizia.

A nome di Emilia Romagna al Fronte ringrazio vivamente Giuliano Mazzini e Gianni Periz.

                                                                                             Per non dimenticare                                                                                                                        

                                                              

Fonti:

Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918; ALPINI – Reggimenti Battaglioni Libreria dello Stato – Roma 1931

Marcello Maltauro, Corno Battisti – Gino Rossato Editore – Valdagno 1996

Atto di morte di Almonte Fanin stilato da Gaetano Dalla Rovere del 17 aprile 1917

                                                                             

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