di Giacomo Bollini

Da anni la storiografia si occupa del racconto e della ricostruzione dei combattimenti. Si recuperano documenti, si rispolverano diari di guerra, si fa luce su specifici episodi. A fianco degli studi di storia militare tout court si trova però la storia sociale che studia il territorio, la popolazione e gli effetti degli eventi politici su di essa.
Con entusiasmo si applaudono le nuove pubblicazioni, le nuove ricerche che portano alla luce storie di sofferenza umane, biografie di perfetti sconosciuti che loro malgrado si trovarono a dover ricoprire lo scomodo ruolo del soldato e l’ancora più ingrato compito dell’”eroe” di guerra, spesso involontariamente.
La nostra regione è ricca di storie di uomini semplici delle quali è doveroso ravvivare il ricordo, in memoria della grande sofferenza che questi soggetti provarono, così lontana anni luce dalla nostra immaginazione.
Spesso però ci si dimentica di altre piccoli grandi storia, legate strettamente al nostro territorio. In una mia recente visita a Brescia ho notato come, ad esempio, il ricordo della scuola mitraglieri che aveva sede proprio nella città lombarda, sia ancora oggi ben viva e visibile. Pochi in Emilia Romagna ricordano la scuola bombardieri di Sassuolo. La piccola cittadina in provincia di Modena, di fatti, ospitò la scuola di istruzione del reparto dei bombardieri dopo il crollo del fronte isontino, dolomitico e cadorino nel novembre del 1917. Da Susegana, dove in precedenza aveva sede, la scuola spostò la sua sede nel modenese e vi rimase fino alla fine del conflitto.
L’oblio che ha colpito la scuola dei bombardieri di Sassuolo è il tipico esempio di una memoria quasi del tutto perduta, nella nostra regione, di tante altre piccole-grandi realtà militari legate alla Grande Guerra. Continua a leggere “Il campo di addestramento di Porretta Terme: una storia dimenticata”