A cura di Fabrizio Pini.
L’Italia, pur entrando in guerra un anno dopo , non aveva minimamente pensato di progettare un elmo a protezione dei suoi soldati nonostante fosse già ampiamente noto che uno dei problemi maggiori al fronte erano proprio le ferite alla testa.
I primi sanguinosissimi assalti del 1915 furono affrontati dai fanti Italiani con i berretti di panno, soltanto nell’ottobre del 1915 Iniziò la distribuzione dei primi elmetti Adrian di fabbricazione Francese, ancora di colore blu e con la granata frontale, in numero di 6 per compagnia.



Le forniture successive dalla Francia furono fatte mantenendo il colore blu ma senza la granata frontale e i conseguenti fori


Lo step successivo fu di verniciare l’elmo del colore verde, classico dell’uniforme del Regio esercito.
Nacque così il primo vero Elmetto Italiano, ovvero Adrian modello 1915, composto da 4 pezzi d’acciaio, Calotta, visiera frontale, visiera posteriore e crestino, a protezione dell’unica presa d’aria, assemblati tra loro da rivetti e incastri del metallo stesso.
L’imbottitura e il soggolo erano fissati direttamente alla calotta . Qui infatti sull’asse frontale e temporale, erano fissate, mediante puntatura elettrica , quattro linguette di metallo che sulle tempie conglobavano anche i supporti per il soggolo.
Le linguette assolvevano la duplice funzione di trattenere quattro lamierini ondulati e l’imbottitura costituita da una banda di lana su cui era cucita una cuffia in cuoio che terminava a spicchi.




La vera versione Italiana dell’elmetto prima guerra mondiale è il cosidetto modello 1916.
Esso fu totalmente progettato e costruito in Italia. Era composto in soli due pezzi, uno stampo che formava visiere e calotta e il crestino a protezione della presa d’aria elettro saldato allo stampo stesso.
Del resto era assolutamente uguale al modello Precedente Francese se non che l’imbottitura era in una fragile tela cerata e il soggolo di un cuoio più sottile.
Fu iniziata la sua distribuzione alla fine del 1916.
Per tutta la durata della guerra furono usati indistintamente i vari modelli precedentemente distribuiti, anche se quello Francese era preferito perché costruito con acciaio più pesante e con imbottitura più resistente.
