La maschera era custodita in un contenitore di forma rettangolare che poteva essere metallico, di balsa rivestita di tela cerata o raramente di cartone pressato impermeabilizzato.
Su tutti i modelli compariva la dicitura :
“Chi leva la maschera muore. Tenetela sempre con voi.” Anche se purtroppo la maggior parte dei fanti dell’epoca era analfabeta e anche per questo all’interno vi era un foglio figurato con le istruzioni per indossarla.
La Maschera era composta da più starti di garze imbevute di sostanze bloccanti e neutralizzanti cucite e rivettate tra loro, la stratificazione così composta fungeva da filtro ed era ricoperta esternamente da un rivestimento di tela cerata che la rendeva impermeabile all’acqua.
Con il tempo, le garze imbevute, perdevano parte del loro effetto protettivo al contrario di quelle Austro ungariche che avevano un filtro al carbone attivo che si poteva sostituire a piacimento.
Gli oculari erano di mica ed erano molto fragili, se comparivano crepe o fratture dovevano essere subito sostituiti o cambiare la maschera stessa.
Per fare sì che la protezione aderisse e sigillasse perfettamente il viso, veniva indossata utilizzando un’imbracatura a tre punti di tessuto elastico.
Questo modello di maschera fu poi sostituito a metà del 1917 con un modello di brevetto Inglese, molto più funzionale perché provvista di un Box autofiltrante.